Ballata breve di un gatto da strada – Gildo De Stefano

BALLATA DI UN GATTO DA STRADA

 

Interessante esperimento narrativo, a metà strada fra romanzo storico e biografia, dove l’autore avvalendosi di fonti assolutamente controllate (le parole di Malcolm X molto spesso sono estrapolate dalla sua autobiografia o da discorsi pubblici) cerca di tracciare un’immagine quanto più possibile fedele alla realtà di un personaggio assolutamente fondamentale per la sua epoca e riesce nell’impresa di presentarlo al lettore nel modo più genuino possibile, con le sue aspirazioni, i timori, i pensieri reconditi, i tormenti interiori e nondimeno le sue passioni.
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Ma non potrebbe essere altrimenti perché il libro abbraccia tutto il percorso di Malcolm X a cominciare dai suoi anni giovanili, le rapine, il carcere, l’adesione alla religione musulmana, i contrasti con gli altri movimenti contro la segregazione razziale.
Da parte dell’autore non c’è, o almeno non mi pare esserci, un giudizio sull’uomo, e del resto non credo sia una questione di stabilire chi fosse dalla parte giusta e chi invece navigasse sul versante sbagliato.
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Erano anni memorabili, in cui realmente, per la prima e forse unica volta nella storia moderna, la volontà di poter cambiare il mondo e la sensazione di trovarsi ad un nulla dal riuscire a farlo furono vicine giungendo quasi a toccarsi.
E Malcolm X incarna perfettamente tale momento storico, non è importante ad esempio comprendere se le sue lotte o quelle di Martin Luther King fossero più giuste (in realtà i due personaggi nel libro s’incrociano da lontano un’unica volta) ma riuscire a guardare il mondo con gli occhi di quest’uomo e in tal senso l’esperimento è da considerarsi riuscito alla grande.
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Lettura assolutamente istruttiva e che una volta di più dimostra come in quegli anni davvero si mossero contemporaneamente personalità irripetibili, che ponevano gli ideali in cui credevano al primo posto, erano disposti a morire per questi e non è una frase fatta.
La consapevolezza di Malcolm X di non aver molto tempo a disposizione fu probabilmente la stessa di Martin Luther King o dei Kennedy.
Prevaleva la convinzione che ci fosse tanto da cambiare e che fosse doveroso utilizzare ogni stilla del poco tempo a disposizione per determinare questo cambiamento.
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Lettura consigliatissima anche, purtroppo, per renderci conto di quanto, confrontandoli con quelli odierni, personaggi come Malcolm X ineluttabilmente ci sembrino dei giganti.

Oltre il fiume – Federica Gaspari


OLTRE IL FIUME
Titolo: Oltre il fiume
Autrice: Federica Gaspari
Casa editrice: Nua Edizioni
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 25 novembre 2021
Pagine: 267
Thriller e non solo, scorrevolissimo, letto sostanzialmente in due giorni il che la dice lunga sui punti forti dell’autrice ovvero fluidità e fruibilità.  Del resto la stessa Federica Gasperi in un’intervista ha tenuto a precisare come per lei nel 99% dei casi la prima stesura risulti poi esser quella definitiva.
E si vede, la sensazione di una scrittura spontanea, senza deviazioni, dritta all’obiettivo, permane per tutta la durata del romanzo.
Alcuni omicidi portano il criminologo Alan Giuliani a far ritorno nel suo paese d’origine, A sort of homecoming cantavano gli U2 ormai troppi anni fa per ricordare quanti fossero, e come ogni ritorno che si rispetti anche questo costringerà il protagonista a fare i conti col proprio passato, un passato di cui  peraltro non ama parlare.
Separatore di testo
Cosa lega fra loro questi delitti apparentemente inspiegabili?
Di quali persone, anche fra quelle più vicine a lui, Giuliani potrà ragionevolmente fidarsi?
Quali segreti e quali verità da anni continua a portarsi dietro la montagna?
Si perché la montagna, con i suoi paesaggi un po’ ruvidi che molto spesso sembrano riflettere il carattere di chi li vive, è certamente la coprotagonista di Oltre il fiume.
Ed è presente a volte, quasi, defilata mentre in altre sembra come li li per esplodere, l’atavica contrapposizione che mette di fronte chi ama la montagna per diritto di nascita e chi invece la vive sporadicamente con la superficialità tipica di quelli che si avvicinano a qualcosa perché fa tendenza.
Separatore di testo
Sulla trama mi fermo qui, per evidenti ragioni trattandosi di un thriller (e non solo), come detto ho apprezzato particolarmente la scorrevolezza della scrittura ed il protagonista presenta quel giusto mix di abilità nelle indagini, presenza scenica, e conflitti irrisolti che ormai sono imprescindibili nel genere.
Non so se l’autrice vorrà o meno sviluppare ulteriormente il personaggio di Alan Giuliani, immagino di sì, eventualmente sarà interessante seguirne le evoluzioni.
P.S.
Spiego la definizione “thriller e non solo”, chi si attende un romanzo di quelli dove la tensione viene sprigionata ad ettolitri forse vedrà le sue speranze disattese.
Qui siamo in presenza di un libro dove convivono diversi generi, senza fare a pugni fra loro,  perché (e si tratta della cosa più importante) è scritto bene…che uno certo, ne convengo, se lo aspetterebbe da ogni libro, ma credetemi non è cosi scontato.
Se al di là dei generi, oltre le etichette, apprezzate autori ed autrici che, senza nutrire ambizioni da Pulitzer, possano farvi trascorrere qualche ora di svago, magari rappresentando un piacevole diversivo al logorio della vita moderna, ecco date una chance a Federica Gasperi ed al suo gradevole Oltre il fiume.