Oltre il fiume – Federica Gaspari


OLTRE IL FIUME
Titolo: Oltre il fiume
Autrice: Federica Gaspari
Casa editrice: Nua Edizioni
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 25 novembre 2021
Pagine: 267
Thriller e non solo, scorrevolissimo, letto sostanzialmente in due giorni il che la dice lunga sui punti forti dell’autrice ovvero fluidità e fruibilità.  Del resto la stessa Federica Gasperi in un’intervista ha tenuto a precisare come per lei nel 99% dei casi la prima stesura risulti poi esser quella definitiva.
E si vede, la sensazione di una scrittura spontanea, senza deviazioni, dritta all’obiettivo, permane per tutta la durata del romanzo.
Alcuni omicidi portano il criminologo Alan Giuliani a far ritorno nel suo paese d’origine, A sort of homecoming cantavano gli U2 ormai troppi anni fa per ricordare quanti fossero, e come ogni ritorno che si rispetti anche questo costringerà il protagonista a fare i conti col proprio passato, un passato di cui  peraltro non ama parlare.
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Cosa lega fra loro questi delitti apparentemente inspiegabili?
Di quali persone, anche fra quelle più vicine a lui, Giuliani potrà ragionevolmente fidarsi?
Quali segreti e quali verità da anni continua a portarsi dietro la montagna?
Si perché la montagna, con i suoi paesaggi un po’ ruvidi che molto spesso sembrano riflettere il carattere di chi li vive, è certamente la coprotagonista di Oltre il fiume.
Ed è presente a volte, quasi, defilata mentre in altre sembra come li li per esplodere, l’atavica contrapposizione che mette di fronte chi ama la montagna per diritto di nascita e chi invece la vive sporadicamente con la superficialità tipica di quelli che si avvicinano a qualcosa perché fa tendenza.
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Sulla trama mi fermo qui, per evidenti ragioni trattandosi di un thriller (e non solo), come detto ho apprezzato particolarmente la scorrevolezza della scrittura ed il protagonista presenta quel giusto mix di abilità nelle indagini, presenza scenica, e conflitti irrisolti che ormai sono imprescindibili nel genere.
Non so se l’autrice vorrà o meno sviluppare ulteriormente il personaggio di Alan Giuliani, immagino di sì, eventualmente sarà interessante seguirne le evoluzioni.
P.S.
Spiego la definizione “thriller e non solo”, chi si attende un romanzo di quelli dove la tensione viene sprigionata ad ettolitri forse vedrà le sue speranze disattese.
Qui siamo in presenza di un libro dove convivono diversi generi, senza fare a pugni fra loro,  perché (e si tratta della cosa più importante) è scritto bene…che uno certo, ne convengo, se lo aspetterebbe da ogni libro, ma credetemi non è cosi scontato.
Se al di là dei generi, oltre le etichette, apprezzate autori ed autrici che, senza nutrire ambizioni da Pulitzer, possano farvi trascorrere qualche ora di svago, magari rappresentando un piacevole diversivo al logorio della vita moderna, ecco date una chance a Federica Gasperi ed al suo gradevole Oltre il fiume.

La dama verde – Karen Sander

la dama verde

 

 

Le persone scomparse da lungo tempo, il loro ritorno, il mistero attorno agli anni in cui sono state assenti, la rievocazione, sempre assai complessa, degli eventi accaduti in questi periodi, tutte tematiche di cui da sempre il thriller si è nutrito e ultimamente la tendenza mi sembra essersi persino rafforzata.
E Karen Sander, prolifica autrice tedesca, che non dimentichiamolo ha pubblicato in passato molti libri anche con un nome diverso, nel suo recentissimo La dama verde ha voluto approfondire questi argomenti inserendoli in una storia dove l’adrenalina davvero non manca così come i colpi di scena che si susseguono a ritmo incessante.
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Madelin, scomparsa misteriosamente da dieci anni, si ripresenta a casa, altrettanto misteriosamente tanto da lasciare a bocca aperta la stessa madre Susan.
Purtroppo la sorpresa, come la gioia, è di brevissima durata e nella stessa giornata la ragazza sparisce di nuovo e sulla scena del crimine restano il marito di Susan gravemente ferito e la loro piccola figlia Harper che per lo shock subito ha perso la parola.
Tutto appare inizialmente circoscritto a questa famiglia ma in realtà lo sviluppo della storia è assai più organico e presto entrano in scena altre figure importanti.
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Ad ogni modo siamo si e no nelle prime venti pagine, ce ne sarebbe già d’avanzo per riempire un libro,  ma la Sander sa perfettamente che gli insaziabili thrillerofili pretendono di più e li accontenta con un crescendo di avvenimenti e situazioni destinate probabilmente ad accontentare anche i palati maggiormente esigenti in fatto di colpi di scena.
Karen Sander abbandona, presumo momentaneamente, la premiata ditta Stadler-Montario (che comunque mi preme assolutamente segnalare a chi voglia approfondire la scrittrice tedesca) per dedicarsi ad un thriller forse più cerebrale, psicologico, ma non meno intrigante e certamente in grado di calamitare l’attenzione dei fedelissimi del genere.
Massy