Elisabetta Cametti – I guardiani della storia

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Trama:

Katherine Sinclaire è la brillantissima direttrice generale della 9Sense Publishing, una delle più potenti case editrici a livello mondiale. Un giorno viene convocata d’urgenza da Bruce Aron, l’amministratore delegato del gruppo, ma appena entra nel suo ufficio lo trova morto. Un suicidio, a quanto pare. Prima di morire però Bruce ha voluto lasciarle un indizio, un messaggio cifrato all’interno di una chiavetta che Katherine è determinata a decriptare. È l’inizio di una serie di avvenimenti sempre più inquietanti che la condurranno al centro di un cerimoniale oscuro e millenario appartenuto a una delle civiltà più affascinanti della storia: gli Etruschi. Katherine scoprirà che la società per cui lavora è coinvolta in attività sospette, correlate a importanti ritrovamenti archeologici. Ma scoprirà anche l’esistenza di sacerdoti che proteggono e tramandano una dottrina occulta…

Commento:

I guardiani della storia è l’opera d’esordio di Elisabetta Cametti, non disdegno affatto cimentarmi nella lettura di autori italiani anche se in questo caso devo dire che aspettandomi un thriller mi sono alla fine ritrovato alla prese con una storia molto più vicina al mistery o al romanzo d’avventura.

La protagonista del romanzo (un tomino di 600 pagine a cui una discreta sforbiciata male non avrebbe probabilmente fatto) è tale Katherine Sinclaire, ci viene descritta come una bionda piuttosto avvenente (era il minimo), estremamente combattiva e indipendente (al primo mezzo sorriso del coprotagonista sembra però già pronta a cadere come una pera matura), dorme quattro ore per notte (in questo caso mi sfugge il titolo di merito) e adora gli animali (lei di certo, l’autrice del libro forse meno visto che le pagine più brutte, assolutamente gratuite e irricevibili, riguardano l’uccisione di uno di questi).
Insomma la classica donna tosta, quella che cammina nelle grotte con le scarpe da passeggio e che se cade da cavallo si rialza in un nanosecondo al grido di “tanto dovevo scendere!”.
La Sinclaire dirige una delle più potenti case editrici mondiali ma ad un certo punto si trova a dover affrontare il problema del suicidio dell’amministratore delegato della sua azienda, questo la porterà a dover in qualche modo ridiscutere un pò tutta la sua vita professionale e non, infatti solo così riuscirà ad arrivare alla verità.
Al fianco della Sinclaire si muove Jethro Blake (vi raccomando i nomi dei protagonisti di questo libro, siamo a livelli di uno scontato siderale), tuttologo di chiara fama, uomo da bosco e da riviera, chiamato da Bruce Aron (l’amministratore delegato di cui sopra) per affiancare Katherine (e lui decide subito di affiancarla alla lettera).

Come detto I guardiani della storia viene descritto come un thriller ma se nella prima parte potremmo definirlo una sorta di pseudo thriller aziendale dove la protagonista cerca di trovare una relazione fra il suicidio del suo capo e gli sconvolgimenti all’interno della sua casa editrice nella seconda c’è una brusca virata: entrano in scena gli Etruschi con tutto il loro carico di fascino e il romanzo subisce una metamorfosi ripiegando decisamente verso il mistery.
Raccordare queste due diverse anime che contraddistinguono I guardiani della storia finisce però col risultare un pò indigesto per l’autrice e di conseguenza per il lettore.
E anche l’eccessivo indugiare dapprima nelle controversie aziendali e poi nei risvolti della civiltà etrusca non fa che appesantire una storia che non ha nella scorrevolezza (pure in virtù delle 600 pagine) uno dei suoi punti di forza.
Ad ogni modo per chi vuole saperne di più sugli etruschi (non solo a livello di vita e opere) la seconda parte è ideale.
Non manca, come detto, la storia d’amore (non se ne vedeva una più scontata dai tempi di Guardia del corpo con Kevin Costner e Whitney Houston) e quel che mi domando è:
come può essere che solo nei libri si trovano questi uomini e donne tutti di un pezzo, sferzati duramente da amori giovanili, che proprio per questo si vantano di essere refrattari ai sentimenti, ma che puntualmente sanno riconoscere così a prima vista il partner giusto da sciogliersi all’istante come un biscotto inzupposo dentro al cappuccino?

In definitiva direi che I guardiani della storia è opera leggibile ma niente di più, fortemente penalizzata da protagonisti che alla fine della fiera non sono nè carne nè pesce e da personaggi di contorno talmente inutili che l’autrice stessa sembra esserne insoddisfatta, qualcuno lo elimina senza un vero perchè, qualcun’altro se lo perde proprio per strada, insomma una sensazione di sciatto che non fa ben sperare per le sue opere successive.
Sì perchè dopo quest’esordio Cametti si è prodotta in altri quattro lavori un pò tutti annunciati con la fanfara…magari ci tornerò su, vedremo.

Elisabetta Cametti – I guardiani della storiaultima modifica: 2017-09-17T01:41:07+02:00da fval329
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