Il ventre di Londra – Claire Clark

Il ventre di Londra

 

TRAMA

 

È un giorno del 1855 a Londra e William May avanza furtivo come un predatore nelle immense fogne della città. I liquami gli sbattono contro le gambe, premendo il cuoio morbido degli stivali contro i polpacci. Non meno di sei metri di argilla lo separano dai blocchi di granito della strada, dove ladies e vecchi gentiluomini, bianchi come cenci, si affrettano a raggiungere le loro mete col fazzoletto ben premuto su naso e labbra. L’odore che emana il Tamigi è, infatti, insopportabile. Il “Great Stink”, la “Grande Puzza”, l’hanno battezzato i londinesi, poiché il fiume ormai non conosce decenza né senso del pudore. Sbatte in faccia a tutti il suo svergognato ghigno marrone e trascina senza ritegno rifiuti d’ogni specie. La mattina presto e al calare della sera, quando decine di piroscafi mulinano le immense ruote sotto il London Bridge, l’acqua marrone del Tamigi è così spessa che sembra quasi poter reggere il peso di un uomo e avvolgere tutto, palazzi, strade, carrozze, esseri umani come luride macchie d’unto sopra una tovaglia. Per fortuna, il Governo ha incaricato un certo Balzagette di rifare da cima a fondo l’intera rete fognaria di Londra. E, per fortuna, Balzagette ha convocato un giorno a Soho, al numero 1 di Greek-street, negli uffici della Commissione metropolitana per i lavori pubblici, il giovane perito William May, reduce della guerra di Crimea con la mente sconvolta dall’orrore e la sensazione di potersi ridurre, da un momento all’altro, in sabbia sottile destinata a scivolare via fra le assi di un pavimento. William si sforza di camminare adagio. Là, nel ventre di Londra, la mota non nasconde, infatti, solo mortifere sacche di gas, ma ratti enormi e cacciatori di ratti che, da quando le arene canine di Westminster sono state chiuse, catturano i topi per i combattimenti illegali nei pub, e spioni inviati dal governo che sbirciano in ogni pertugio, scaricatori clandestini di gas e altri veleni, e un’infinità di altri loschi figuri… Romanzo che ha segnato il fortunato esordio di Clare Clark sulla scena letteraria inglese, coi suoi personaggi che incarnano dickensianamente le più sottili sfumature del bene e del male, da Tom Braccia Lunghe, che con Lady, la sua formidabile cagnetta, arrotonda lo stipendio nei combattimenti tra cani e ratti, a Hawke, il perfido ‘Capitano’, il potente che governa con il denaro e la forza il ventre di Londra e che cerca in ogni modo di strappare l’imbattibile Lady a Tom Braccia Lunghe, ad Alfred England, il mattonaio, artefice e vittima della corruzione, che viene ucciso in uno dei canali sotterranei della città, “Il ventre di Londra” ci restituisce tutta l’atmosfera, il fascino e il pathos della Londra vittoriana.

COMMENTO

L’originalità di questo romanzo risede nell’ambiente dove si svolgono i fattI e i misfatti che mettono in moto la macchina narrativa. Il titolo Il ventre di Londra si riferisce infatti al sistema fognario londinese che nell’epoca vittoriana presentava problemi di tenuta delle gallerie.

In questo ambiente troviamo uno dei due protagonisti all’inizio della narrazione e dalla fogna trae il suo sostentamento anche il secondo protagonista. Seguire le vicende dei due man mano che si sviluppa la storia non è difficoltoso per trama che risulta essere interessante e non banale, quanto per le descrizioni piuttosto vivide dell’ambiente fognario con le sue deiezioni e i suoi abitanti,

La bravura dell’autrice nel saper descrivere l’ambiente con dovizia di particolari visivi e olfattivi è innegabile, come lo è il moto di ribrezzo e disgusto che si prova leggendo una buona parte delle pagine del romanzo. Il primo impulso è di mollare il libro al suo destino già dal primo capitolo. Se si ha la forza di perseverare si verrà premiati, nonostante il ripetersi delle descrizioni piuttosto accurate della fogna e dei bassifondi londinesi che in epoca vittoriana facevano concorrenza alla fogna per sporcizia, degrado e miseria trasformandosi in cloache a cielo aperto.

C’è un tale realismo nelle descrizioni che Dickens (che pure era uno scrittore realista) appare come uno scrittore per educande.

I personaggi della storia non li si può certo dividere in buoni o cattivi, ognuno di loro ha qualche macchia sulla coscienza, che sia benestante o miserabile della loro anima ben presto tutto verrà rivelato.

L’unica presenza positiva in questo sfacelo umano e ambientale è rappresentato da Lady la cagna di uno dei protagonisti, che pur avendone passate di cotte e di crude come si può intuire dal suo aspetto, non chiede nulla ma è capace di seguire un uomo solo per aver ricevuto una carezza. I suoi silenzi, i suoi sguardi colpiscono più di tante parole.

Se leggendo questo breve commento avrò suscitato la vostra curiosità, il mio consiglio è di leggerlo, anche perché la lettura è scorrevole, un omicidio aggiunge mordente alla storia.

Il finale è come un cerchio che si chiude, i due protagonisti le cui vicende viaggiano parallele infine troveranno il loro trait-d’union.

Il ventre di Londra – Claire Clarkultima modifica: 2012-10-28T07:39:33+01:00da fval329
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