La figlia del tempo – Josephine Tey

1144-3

 

L’ispettore capo Grant è costretto in ospedale per un banale incidente e si annoia a morte. Un’ elegante amica gli porta delle stampe raffiguranti dei personaggi storici affinchè possano distrarlo. Tra queste c’è il ritratto di Riccardo III, il famigerato sovrano inglese del XV° secolo di cui la storia narra che fece uccidere i suoi nipoti per impadronirsi del trono. Ma c’è qualcosa in quel viso, in quella postura, che accende l’interesse del raffinato detective e la pietà del poliziotto. E studiando carte, testi e documenti Grant scopre quanto la verità sia figlia del tempo che distorce e riabilita.


Scritto agli inizi del 900 da un’autrice poco conosciuta in Italia ma famosa in patria, questo romanzo ha il merito di aver riproposto uno dei maggiori dilemmi della storia d’Inghilterra. La Tey sviluppa l’indagine utilizzando l’ispettore Grant, come se fosse un’inchiesta “moderna” (il romanzo è stato scritto negli anni 30 del 900). Basandosi sulla fisiognomica, sullo studio dei documenti dell’epoca (tra cui gli scritti del “santo” Tommaso Moro, etichettato così ironicamente ma inteso in senso spregiativo) e sulla lettura di famose e apprezzate storie d’Inghilterra, l’indagine si sviluppa man mano tenendo conto di tutti gli indizi che scaturiscono dall’analisi dei testi.
Il risultato brillante dell’indagine porta a una revisione totale di Riccardo III, come afferma anche la moderna storiografia, e ci permette di poter apprezzare un uomo per quelle che furono le sue qualità reali: buonsenso, magnanimità, intelligenza, lealtà. Doti che se non fosse perito nella battaglia di Bosworth probabilmente lo avrebbero fatto diventare il miglior re della storia d’Inghilterra.
Addirittura! Penserà il lettore. In realtà egli aveva dei progetti che avrebbero rilanciato l’Inghilterra creando un paese prospero e sereno.
Non posso rivelare tutti i retroscena della vicenda proprio per lasciare il gusto di scoprire a chi leggerà il libro di scoprire cosa accadde esattamente e perché e grazie a chi il suo nome è stato infangato per secoli.
La Tey ha scritto un piccolo capolavoro in cui l’ironia, un sapiente uso della suspence e una perfetta ricostruzione storica dei fatti accaduti portano il lettore verso la rivelazione finale in cui ogni dubbio viene fugato, inoltre i personaggi reali che si muovono all’interno del romanzo e spezzano il racconto dell’indagine sono tutti molto simpatici e caratterizzati così bene che per ognuno di loro c’è un soprannome calzante. Un esempio di ottimo humour inglese.
Da leggere assolutamente se si ama la storia inglese.

VOTO 7,5/10

La figlia del tempo – Josephine Teyultima modifica: 2012-02-07T00:53:25+01:00da fval329
Reposta per primo quest’articolo