La tessitrice di arazzi – Vanora Bennett

 

 

 

 

Isabel Lambert promessa sposa di Thomas Clver, figlio di una ricca commerciante di stoffe, alla vigilia delle nozze conosce un cavaliere misterioso che la conforta e l’aiuta con la sua esperienza a comprendere che il matrimonio è un atto al quale deve sottomettersi suo malgrado.

Isabel ha una sorella, Jane, anche lei promessa in matrimonio che reagisce però in modo diverso a ciò che l’attende possedendo per carattere una grazia e una leggiadria che la rendono piacevole agli occhi di tutti.
Il giorno del matrimonio Jane rimarrà affascinata dal re Edoardo IV, mentre Isabel spaventata si renderà ben presto conto cosa significa essere sposati, indugiando con il ricordo al cavalere conosciuto il giorno prima delle nozze.
Purtroppo il matrimonio non dura molto, Thomas muore a causa della guerra esistente tra le casate di York e Lancaster per il diritto al trono. Isabel quindi è costretta a rimboccarsi le maniche e a lavorare a servizio della suocera.
Lavorando le viene in mente l’idea di iniziare la produzione della seta in Inghilterra, importando tecniche e maestri da Venezia dove c’erano i migliori produttori di sete al mondo. Per ottenere ciò ha bisogno di una copertura economica fortissima e di rivolge al re in persona, graize all’aiuto della sorella che ormai è l’amante ufficiale del re.
Questi affascinato e consapevole dei guadagni che potrà ottenere acconsente e tra loro viene stipulato un accordo. Isabel felice del suo successo, che condivide con i suoi più cari amici, si trova impegnata nell’organizzazione di tutto ciò che sarà necessario per il lavoro e le necessità quotidiane di coloro che lavoreranno per lei.
Durante una delle sue visite a un edificio preposto a diventare la sede operativa del lavoro, Isabel incontra nuovamente il cavaliere misterioso.
Tra i due scoppia una passione amorosa che li coinvolgerà durante la loro esistenza e ben presto lei scoprirà che il cavaliere da lei amato non è altri che Riccardo di Gloucester. Da questo momento in poi saranno molte le prove che i protagonisti dovranno superare tenendo presente il momento storico in cui si svolgono le vicende.

Gradevole e accattivante la scrittura, il romanzo procede in maniera scorrevole senza intoppi.
Isabel è una figura interessante di donna libera e padrona di sè stessa in un periodo storico in cui le donne erano solo figlie, mogli o madri.
Una donna capace di raggiungere livelli qualitativamente eccelsi in un lavoro che era solo appannaggio degli uomini.
Riesce a conquistarsi rispetto e credito grazie alla sua indomità caparbietà nel voler sfruttare le proprie capacità senza chiedere aiuto a nessuno, nel non dover nulla a nessuno se non a sè stessa.
Gli obiettivi che raggiungerà sono da considerarsi inimmaginabili per una donna che viveva nel Quattrocento, la lungimiranza di un futuro che per tutti era considerato impensabile.
Interessante la descrizione delle stoffe che si usavano all’epoca, velluti, sete, damaschi, descritti con una vividezza di colori tali da renderli reali come se li stessimo guardando con i nostri occhi. Un mondo nuovo quello delle tecniche per la produzione ma molto affascinante.
Una nota a parte va all’accuratezza nella ricostruzione degli eventi storici, con l’insinuazione di un dubbio che la Bennett pone al lettore più attento spingendolo a voler approfondire la parte storica vera e propria, su Riccardo di Gloucester, il futuro Riccardo III.
(A tal proposito inserisco un link per conoscere meglio la situazione storica di quegli anni che consiglio vivamente di leggere prima di affrontare la lettura del romanzo insieme all’albero genealogico dei Plantageneti pena altrimenti non comprendere nulla per i vari intrecci esistenti nella casata:
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/riccard.htm).
Unica nota negativa, non aver inserito delle annotazioni sugli avvenimenti storici e la differenza con quelli romanzati.

Voto 7,5/10