Il potere del cane – Thomas Savage

IL POTERE DEL CANE

 

Sebbene io non sia un amante, né tantomeno un profondo conoscitore,  del romanzo americano, non ho proprio potuto fare a meno di apprezzare Savage e il suo Il potere del cane.
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Si tratta di un libro senza troppi orpelli, per molti versi scarno, dove i protagonisti pur essendo pochi mi sono invece sembrati tanti e questo per una caratterizzazione incisiva, potente, dove persino chi non c’è viene descritto in modo approfondito e assume un’importanza fondamentale.
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Gli americani, non parlo solo di letteratura ma anche di cinema per esempio, hanno questa grande capacità di affrontare argomenti delicati senza praticamente menzionarli. E Savage in questo romanzo ce ne dà un saggio, omosessualità, vessazioni psicologiche inflitte ad una donna (oggi parleremmo probabilmente di vere e proprie molestie), nonché tutta una serie di sviluppi che rendono Il potere del cane se non un affresco di un’epoca, qualcosa che gli si avvicina parecchio.
DIVISORIO
Siamo nel Montana degli anni venti, Phil e George governano un ranch dopo che i loro genitori hanno scelto una vita diversa lasciandoli soli.
L’esistenza dei due procede senza sussulti, ci si occupa degli animali, si combinano affari, ci si abbandona alla nostalgia per i tempi andati.
Insomma tutto apparentemente tranquillo fino alla classica comparsa della variabile impazzita sotto forma della vedova Rose e di suo figlio Peter.
Da li è un turbinio di eventi, ma anche di silenzi, alcune cose non possono essere confessate e forse neppure pensate.
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Savage è presumibile che certe dinamiche le avesse vissute sulla sua pelle, prima di divenire scrittore era stato mandriano ed era omosessuale, lo aveva confessato alla moglie prima di sposarla pensando che lei in qualche modo potesse “guarirlo”, il che la dice lunga su dove ci troviamo e cosa andremo a leggere.
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C’è in definitiva molto di autobiografico nel romanzo e la personalità dei protagonisti è fortemente legata non solo alla mentalità, ma anche ai paesaggi del Montana, cosi essenziali e, già alla vista, cosi poco comunicativi specie con chi li approccia per la prima volta.
DIVISORIO
E’ un romanzo estremamente conflittuale dove si comprende abbastanza presto come nessun opera sanificatrice sarà possibile, troppo forti i contrasti, e dall’inizio alla fine nessuna pagina ci regala la percezione che qualcosa di diverso dalla tragedia possa cambiare le carte in tavola, modificarne lo status quo.
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E al di sopra di ognuno dei protagonisti, per tutta la durata del romanzo, si erge questa figura potentissima di Bronco Henry, assente ma non per questo meno luminosa, una sorta di convitato di pietra che fa da spartiacque fra un mondo western tutto sommato epico e la decadenza, ma soprattutto fra la venerazione politicamente corretta per un personaggio carismatico e l’intensità di un sentimento inaccettabile per quell’epoca, per quel mondo, per quegli uomini.
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Consigliatissimo.
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Massy
Il potere del cane – Thomas Savageultima modifica: 2022-01-14T10:00:26+01:00da fval329
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